mercoledì 6 aprile 2016

5 cose da fare a SARAJEVO



Vi avranno sicuramente posto quelle fatidiche domande a bruciapelo del tipo, film preferito, cantante preferito etc etc e voi rimuginate nei vostri pensieri indecisi su quale risposta dare perchè ne avete talmente tanti che l'imbarazzo della scelta regna sovrano.
Ecco, questo sono io che decido di scrivere questo pezzo elencando SOLO 5 cose da fare a Sarajevo. Chi conosce Sarajevo perché c'è stato comprenderà il mio imbarazzo nella scelta.
Sarajevo non è una meta turistica, Sarajevo è una destinazione in cui giungi dopo aver fatto pace con te stesso, dopo aver letto i racconti sulla Bosnia di Andric, dopo aver consumato "Gulag Orkestar" di Beirut (Postcards from Italy, nome di questo blog non è casuale), con la voglia di immergerti nella storia dell'ultimo secolo, quella che ha ridisegnato le cartine geografiche nelle scuole, conscio che i tuoi occhi saranno testimoni di qualcosa che forse non credevi potesse esistere in un paese così vicino, eppur così lontano.. Sarajevo è una città unica, dove cristianesimo, ebraismo e islam convivono proprio come a Gerusalemme, ma la convivenza negli anni della recente guerra dei Balcani è stata messa a dura prova.
Per me è stato un gradito ritorno dopo sei anni. Sei anni sono tanti, sufficienti per elaborare il pugno nello stomaco della prima volta.

  1. Il cuore pulsante di Sarajevo è la Baščaršija, l'area della città in cui si svolge il mercato di stampo turco costituito dai classici bazar. L'area fu fatta edificare dal condottiero ottomano Isakovic, è facile perdersi tra i suoi vicoli impreziositi dai caffè tipici bosniaci al cui esterno troviamo anziani e anziane sarajeviti seduti ai tavoli che sorseggiano i loro caffè. Punto centrale della Baščaršija è la fontana Sebilj, la riconocerete facilmente dal'elevatissimo numero di piccioni che vi stazionano a lato, nell'area della fontana si ha un ottimo segnale per il free wi-fi.
    La fontana Sebilj nel cuore della Baščaršija

    Tipico Bazar della Baščaršija


    Uno dei tanti locali nella Baščaršija

    Artigiano nel suo laboratorio

    Uno dei vicoli della Baščaršija
  2. Girare per la città e i suoi punti caratteristici non è difficile se aiutati da una buona guida cartacea, quello che vi consiglio però è di iscrivervi ad uno dei Sarajevo Free Walking Tour, sono gratuiti e ogni giorno alle 11 un loro addetto con partenza dal Teatro Nazionale in Piazza Susan Sontag vi farà esplorare gli angoli della città, narrando, con un ottimo inglese la storia antica e recente di Sarajevo con degli aneddoti particolari. Alcuni punti toccati dal tour sono stati la piazza degli scacchi dove molti anziani giocano ancora a scacchi, e il mercato di Markale dove il 5 febbraio 1994 ci fu una delle prime stragi con oltre 60 morti che diedero inizio alla guerra nei Balcani. Da prestare attenzione nei pressi della cattedrale cattolica a delle chiazze rosse per terra, sono chiamate le "Rose di Sarajevo", ovvero dei buchi dovuti alle granate esplose e ricoperte di vernice rossa ad indicare il sangue versato dalle vittime.
    Venditore di frutta del Markale

    Venditore di frutta del Markale

    La piazza degli scacchi e alcuni giocatori


    Tipico locale sarajevita
  3. La moschea Gazi Husrev-BEG, risalente al 1500, esempio di architettura islamica in Bosnia. All'interno della moschea troviamo la fontana, la scuola musulmana, la sala per il lavaggio e il suo minareto alto oltre 40 metri. Sarà normalissimo imbattersi nei giovani sarajeviti musulmani raccolti in preghiera.
    Giovani musulmani raccolti in preghiera
    Fontana della moschea

    Lavatoio della moschea

    Interno della Moschea

  4. Per godere del più bel panorama di Sarajevo vi consiglio di recarvi prima del tramonto alla Zuta Tabija, o Yellow Fortress. Il percorso sarà in salita, dura circa 10 minuti dal centro della città, ma fidatevi, ne vale la pena. Lì capirete cosa vuol dire la parola "guerra", le bianche tombe dei cimiteri disseminati nei vari punti della città saranno la prima cosa che noterete appena vi scorgerete sul muro di cinta, tante nuvole bianche costituite dai tanti cimiteri sparsi per la città, la cruda testimonianza di un conflitto che ha sterminato intere generazioni. Dalla fortezza è possibile godere dello spettacolo del sole che cala sui monti che racchiudono Sarajevo in una vallata, il tutto mentre potete sorseggiare un buon caffè del bar della fortezza. L'atmosfera che si respira è inspiegabile, la rilassatezza mista alla consapevolezza dell'odio che ha infierito su di un popolo, i cui segni saranno sotto i vostri occhi.
    La vista su Sarajevo
    Uno dei tanti cimiteri lungo la salita per la fortezza

  5. Mangiare a Sarajevo è molto economico, il cibo della cucina bosniaca è basato sulle zuppe di carne e verdure. Se volete provare qualcosa di speciale, vi consiglio i Cevapcici, polpette di carne mista e spezie, tipiche della cucina balcanica. A Sarajevo li servono con il pane arabo e molta cipolla, deliziosi per chi ama i sapori forti. Immancabile a fine pasto o nel resto della giornata, il caffè bosniaco, altro non è che il caffè turco preparato facendo bollire l'acqua nell'ibrik, un bricco di ottone, una volta in ebollizione si aggiunge la polvere di caffè ben macinata. E' molto denso e va lasciato decantare. Io li ho provati all'Inat Kuca, la casa turca, di fianco alla Miljacka, dalla parte opposta della Biblioteca Nazionale. Si tratta di un edificio spostato in ogni suo componente in seguito alla modifica del piano regolatore della città. Gli interni sono quelli di una casa turca, l'intera struttura è un gioco di spazi verticali ed orizzontali. Da visitare assolutamente.
    Caffè bosniaco

    Cevapcici

    Esterno della Inat Kuca

    Interno della Inat Kuca


    Forse il periodo per godere appieno della città è durante il Sarajevo Film Festival nella terza settimana di agosto. La città per l'occasione accoglie numerosi appassionati da tutto il mondo e risplende in tutta la sua bellezza, una città viva, giovane e pronta a guardare verso il futuro. 

    Sarajevo, agosto 2015
















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